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Affinchè un'idea si trasformi in realtà occorre solo l'intervento della volontà umanaTutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare. (Oscar Wilde)

Il Dollaro D'oro

Secondo alcuni economisti politici, se la valuta statunitense potesse riavere il suo tallone aureo, cioè la convertibilità che le venne tolta nel 1971, le spinte inflazionistiche si sgonfierebbero ed il mercato internazionale dei cambi ritroverebbe stabilità.

Il grande progetto di Ronald Reagan inteso a liberare l'economia americana dal soffocante controllo pubblico è messo in forse da anni per i tassi d'interesse esageratamente elevati.
La Riserva Federale, la Banca Centrale degli Stati Uniti, abbassò i tassi d'interesse, arrivati ormai a due cifre,alimentando le speranze di una ripresa economica.
Ma la manovra non era altro che un palliativo, con il rischio, tra l'altro, di fornire nuova esca all'inflazione.

La soluzione definitiva al problema degli alti tassi d'interesse e dell'inflazione è una moneta stabile in cui i creditori e debitori possano avere fiducia.
Un'analista economico americano, afferma che senza fiducia, non si produce ricchezza, non si effettuano investimenti ad alto rischio, non si coltivano i campi, non si formano nuove imprese, ed il risultato è la povertà.
E, in fatto di economia, la chiave della fiducia è l'oro.
Più gli Stati Uniti hanno sganciato la loro moneta da questo metallo universalmente apprezzato, più la loro immagine economica si è fatta precaria.
Alcuni affermano che restituire al dollaro una convertibilità aurea sarebbe una misura troppo drastica. Può darsi, ma solo con una base aurea si possono affrontare con efficacia problemi drastici come l'inflazione, il mercato dei capitali a lungo termine ed i tassi d'interesse a breve termine.

 

La pesante crisi economica americana fu in effetti avviata nll'agosto 1971, quando il presidente Nixon decretò la fine del regime in base al quale il valore del dollaro avrebbe avuto il suo corrispettivo in oro.
Egli sperava che l'inevitabile deprezzamento della valuta americana avrebbe consentito agli Stati Uniti di vendere più merci all'estero, aumentando così l'occupazione interna.
Il taglio dell'ultimo legame fra l'oro ed il dollaro diede però il via al decennio più inflazionistico di tutta la storia americana.
Per arginare l'inflazione la Riserva Federale annunciò che la banca centrale americana non si sarebbe più preoccupata di controllare i tassi d'interesse, ma si sarebbe concentrata nel compito di mantenere bassa la circolazione monetaria generale.
Il tenore dell'americano medio doveva diminuire, non esistevano alternative.

Il Dollaro D'oro

La robusta medicina della Riserva Federale riuscì a ridurre gradatamente l'inflazione, e gli strateghi di Reagan si aspettavano che con essa sarebbero anche calati i tassi d'interesse.
rendimenti reali continuarono a lievitare fino al livello inaudito del 12% ed inoltre l'elenco dei guasti economici era lungo:
Con i tassi ipotecari vicini al 18%, il boom immobiliare era del tutto finito e l'edilizia residenziale languiva.
Le case automobilistiche americane, già vacillanti per la concorrenza giapponese, furono messe al tappeto dall'interesse del 17,4% sui finanziamenti per l'acquisto delle autovetture. Le case automobilistiche e le acciaierie licenziarono migliaia di lavoratori.
I tassi d'interesse sulle operazioni effettuate con le carte di credito arrivarono al 19,80 % , e superarono il 30 % per alcuni prestiti rimborsabili a rate, scoraggiando gli acquisti.
Gli alti tassi d'interesse americani poi costringevano gli europei ad alzare i loro, per impedire fughe di capitali.

Il Dollaro D'oro

Il dollaro si era talmente rafforzato nei confronti delle altre monete che l'esportazioni di prodotti americani all'estero diventava più difficile, con ulteriore danno per l'industria degli Stati Uniti.
Il triste dilemma reflazione o restrizione mette in rilievo l'intrinseca instabilità dell'attuale sistema.
Un numero crescente di economisti e politici stanno riscoprendo la logica fondamentale dell'oro: esso ha un valore prevedibile ed universalmente accettato che conferisce un valore prevedibile alla valuta cui è legato.
Con la certezza che il dollaro di carta si è tramutato in uno stabile dollaro d'oroverrebero a cadere le aspettative inflazionistiche e la conseguente, inevitabile speculazione.
Il vantaggio di una valuta solida, sostenuta dall'oro, si farebbe sentire immediatamente.
Un dollaro sostenuto dall'oro toglierebbe il destino dell'economia dalle mani degli economisti e dei politici per consegnarlo nelle mani dei cittadini
.
Gli americani come gli europei, se da una parte desiderano liberarsi dal fardello degli alti tassi d'interesse, dall'altra vogliono anche un mondo in cui una moneta stabile possa restituire a tutti la fiducia nel futuro.

 

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