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L'altra faccia del Natale: Stress e Ansia

Millle cose da fare, cene da preparare, figli da accontentare, mogli o morose insoddisfatte da rassicurare, regali da scegliere, parenti da incontrare.
Un italiano su due vorrebbe saltare il Natale senza mezzi termini, perché non trae alcun giovamento da questa festività. Anzi, trova che questa festa gli metta ansia.
E' un dato che la dice lunga sulla festività più lunga dell'anno e tratto dall’ultimo sondaggio dell'Eurodap, l'Associazione Europea disturbi da Attacchi di Panico, che ha cercato di analizzare lo stato d’animo degli italiani durante le festività natalizie ormai alle porte.

stress da Natale

Al sondaggio hanno partecipato circa 1100 persone, uomini e donne, tra i 20 e i 60 anni.
Il 70% delle persone che hanno accettato il sondaggio afferma che questo sarà uno dei peggiori Natali tra quelli mai trascorsi. Per 7 italiani su 10 non c'è alcun entusiasmo rispetto alla festa di fine anno e il sentimento predominante per questo periodo, è l'ansia. Per 8 persone su 10 la paura del traffico e del caos prende il posto della gioia che di solito prevaleva in questo periodo. Il 70% degli intervistati ha affermato che l'idea di partire in questo periodo è ritenuta rischiosa a causa del terrorismo galoppante.
Infine uno su due afferma che non si muoverò da casa a causa di problemi economici e della paura degli attacchi terroristici.

"Il questionario ha messo in luce l'altissimo livello di stress in cui stiamo vivendo sia per la crisi economica, che fa sviluppare una grave incertezza per il futuro, sia per la minaccia terrorismo che non risparmia con la sua imprevedibilità nessun tipo di meta.
Lo stress che stiamo accumulando è una grave minaccia per il nostro umore e per la nostra salute. Paralizzarci, restare bloccati, impauriti e minacciati è il comportamento peggiore e più autodistruttivo che possiamo mettere in atto - avverte - Dobbiamo assolutamente reagire e riprenderci la nostra voglia di vivere. Anche i nostri figli hanno bisogno di un futuro meno allarmante; ma con i bambini non serve fingere perché ascoltano, odorano il nostro stato d'animo al di là delle parole".

Secondo Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente Eurodap, "ognuno all'interno delle sue possibilità deve cercare di uscire dalla paralisi. Cominciamo subito ad organizzare incontri con amici e parenti , non parliamo di problemi ma di progetti, giochiamo ai classici giochi natalizi, ritroviamoci con le amiche per cucinare insieme e fare dolci, mentre i nostri figli respirano aria di leggerezza e affetto e non tristezza e preoccupazione. La cosa importante in questo momento - conclude - è scambiare, reagire, sperare, fare".

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