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AssoGenerici: se i tagli si applicano meccanicamente è inutile parlare di tavoli di settore

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La regionalizzazione della sanità non sembra aver prodotto il principale risultato atteso, “cioè la programmazione della spesa in base alle effettive necessità del territorio amministrato, anche intervenendo sulle risorse destinate ad altri settori. Qui invece è stato fatto esattamente l’opposto”. Lo afferma il presidente AssoGenerici, Enrique Häusermann, commentando gli ennesimi tagli lineari alla spesa farmaceutica.

“È sempre meno comprensibile quale principio guidi la gestione della spesa sanitaria, e su quali obiettivi si orientino i diversi tavoli istituiti tra Stato e Regioni, a cominciare da quello sulla farmaceutica” dice il presidente di AssoGenerici, Enrique Häusermann, a commento dell’intesa sui tagli lineari alla Sanità – circa due miliardi – raggiunta in seno alla Conferenza Stato-Regioni.
“È facile prevedere che ancora una volta, nell’impossibilità o incapacità di individuare vie alternative, si agirà pesantemente sulla farmaceutica. Qui occorre parlare molto chiaramente: la spesa sanitaria nazionale è in discesa costante da anni e, al suo interno, il capitolo della farmaceutica territoriale guida questa discesa. È il caso di far presente all’opinione pubblica che oggi farmaci salvavita per milioni di pazienti – nel vero senso della parola – come la metformina, caposaldo del trattamento del diabete, costano a confezione poco più di un euro: meno di un singolo ghiacciolo, poco più di un solo caffè. Quindi, se vogliamo ridurre la spesa dobbiamo ridurre i malati in trattamento. È questo che si vuole?” prosegue Häusermann.
La regionalizzazione della sanità non sembra aver prodotto il principale risultato atteso, “cioè la programmazione della spesa in base alle effettive necessità del territorio amministrato, anche intervenendo sulle risorse destinate ad altri settori. Qui invece è stato fatto esattamente l’opposto. A questo punto, se tutto si limita a contrattare tagli lineari che vengono poi applicati meccanicamente, assistiamo al fallimento della devolution. Bene ha fatto il Ministro Lorenzin a stigmatizzare in queste settimane scelte senza logica come quelle che erano state riportate sulla stampa, tuttavia non basta. Diviene opportuno un ripensamento di tutto l’assetto: forse l’unica riforma davvero non ritardabile”.

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