I cerchi nel grano, come tutti già sanno grazie a Giacobbo, sono disegni creati su i campi di cereali, di grano o altre coltivazioni simili, in cui le piante appaiono schiacciate in modo uniforme, formando varie figure geometriche, anche complicate (definite "pittogrammi") ben visibili dall'alto.
A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato oggetto d'indagine per determinare la genesi di queste figure. Principalmente due, sono le ipotesi formulate per spiegare la creazione di tali figure:
1) quella naturale (ovvero che si tratti di figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica)
2) quella paranormale o ufologica.
Col passare degli anni, dai primi pochi cerchi nelle campagne inglesi, il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo, anche in Italia. Ad oggi, migliaia di campi di grano hanno ospitato cerchi e figure sempre più complesse.
Voi che ne pensate: si tratta di una burla, o di notte vengono realmente a trovarci gli alieni e non hanno niente di meglio da fare che sbizzarirsi sui campi di grano???
Parliamone sul nostro social network
Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.
Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.
Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.
Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.
Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.
Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".
Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.
Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.
La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.
Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....
Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!
Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.
Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.
Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.
Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.
Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.
Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".
Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.
Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.
La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.
Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....
Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!
Raul Bove mi piace 3154 giorni fa
Ecco perchè dovresti cancellarti da Facebook!
1) Facebook vuole i tuoi dati REALI
Non si è mai visto un servizio che ti obbliga ad inserire il tuo nome e cognome reale (pena la cancellazione dell'account).
2) Zuckerberg, l'uomo senza scrupoli
Fin dalla nascita di Facebook, sono state molte le accuse mosse in merito all'etica di Mark Zuckerberg. Ricordiamo che Zuckerberg è stato accusato di aver rubato l'idea a ConnectU.com. Non vi sembra strano il pagamento di 65milioni di dollari per chiudere il becco al defunto social network?
3) Facebook ha dichiarato guerra alla privacy
Zuckerberg lo scorso gennaio, in difesa dei cambiamenti alle impostazioni della privacy, ha dichiarato: "Le persone hanno ritenuto confortevole non solo condividere informazioni di genere diverso, ma anche in modo più aperto e con più persone".
Di recente ha affermato: "the default is now social"
Essenzialmente, ciò significa che Facebook non solo vuole sapere tutto di te, ma si da il diritto di renderlo disponibile a tutti.
4) Facebook ci sta prendedo per il culo
Mentre Zuckerberg spiega agli sviluppatori come accedere ai vostri dati personali con nuove API (Application Programming Interface), nessuno si preoccupa di informare gli utenti delle possibili implicazioni.
5) Tutto sottobanco...
Uno sviluppatore indipendente di software è stato citato in giudizio per aver eseguito una scansione di tutti i dati erroneamente resi pubblici a seguito di un cambiamento nelle impostazioni della privacy di tutti i profili degli iscritti.
Facebook sa tutto di te ma tu non devi esserne a conoscenza... logico no?
6) Le applicazioni ti spiano
I tuoi dati sono sono accessibili alle applicazioni. Ti fidi dei programmatori delle applicazioni? Sai chi sono? Fai attenzione, è tutto l'ecosistema ad essere pericoloso.
7) Facebook è competente/attendibile?
Tralasciando le questioni etiche...posso fidarmi della competenza tecnica di Facebook?
8) Disiscriversi è un calvario
Ci avete provato? Come faccio a cancellarmi da Facebook?
Questa volta vi segnalo un gruppo di facebook che ha avuto un discreto successo
https:/
Fondato da un certo Andrea Mavilla, noto per aver già creato gruppi farlocchi quali: recupero account (ora chiuso) => Guarda il video
Il nostro si spaccia per un agente della polizia postale, e fornisce soluzioni e consigli su come segnalare account e/o ricercare IP di truffatori e malintenzionati, non esclusi pedofili e stupratori (casi invece molto delicati, vista la natura di questi personaggi).
In questo modo moltissime delle persone iscritte sono convinte di parlare con un rappresentante delle forze dell'ordine, ma non è così, (Reato di Millantato credito). Inoltre alcuni degli iscritti sono stati invitati a fornire dati personali quali Mail e ID di accesso, (per i quali è previsto il reato ex Legge 23 dicembre 1993 n. 547 "Art. 615-ter. (Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico).
#ff3300;">Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni.
per ulteriori informazioni guardatevi:
o leggete le informazioni a questa pagina
Riporto il testo: (ATTENZIONE URGENTE)*
SI TRATTA DI UNA FALSA PAGINA, NON della VERA POLIZIA POSTALE, che RICATTA E MINACCIA I SUOI FANS, E' necessario far CHIUDERE al Più presto questa PAGINA,
SI PREGA SEGNALARE URGENTEMENTE SIA ALLA VERA POLIZIA POSTALE CHE A FACEBOOK CON I MOTIVI SOPRA INDICATI*
ecco alcuni dei loro capolavori
qualora vogliate VERAMENTE segnalare un abuso alla Polizia Postale, vi indichiamo gli indirizzi a cui potete farlo
https://www.commissariatodips.it/
https:/
Gruppo dedicato tutti gli amanti di San Google, il motore di ricerca che fin dalla sua comparsa ha modificato il modo di navigare nel WEB.
Per tagliare la testa al toro va detto che si legge "GUGHEL" o "GUGOL", e il nome si riferisce al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri.
A causa della sua popolarità, è nato il verbo "googlare" o "googolare" inteso come "effettuare una ricerca sul web" . Una simpatica particolarità di Google è quella modificare il proprio logo in concomitanza con alcune date, proprio come se fosse un calendario, indicando l'avvenimento speciale accaduto in quel determinato giorno.
Per il fatto che Google è il sito più visitato del Web, il numero contemporaneo di richieste raggiunge svariati milioni al secondo, che arrivano da più utenti, ma non rallentano l'efficienza di questo eccezionale motore di ricerca.
Dopo l'aggiornamento della App di 3 (H3G) Area Clienti 3, molte persone si sono ritrovate addebiti da 18 centesimi per contenuti Emcube. Spesso questi addebiti non richiesti e non voluti, risultano ad orari per cui gli utenti dicono di non aver navigato, ma questo potrebbe essere dovuto anche ad una registrazione del traffico posticipata (il tutto non risulta essere molto chiaro)
Area Clienti 3 è un’applicazione che i telefoni brandizzati hanno installata di default.
In molti casi è la stessa Tre che invia messaggi ai clienti, messaggi che invitano ad entrare su siti con contenuti a pagamento !
Qualora cliccassi sul link questo ti porta su uno dei siti che da navigazione mobile addebiterebbero dei costi sul tuo conto 3.
Qual'ora venga inserita una sim della 3 su un telefono brandizzato Tim (ad esempio), potrebbe capitare che la homepage di default sia la pagina wap della TIM. Pochi sanno, che il traffico wap non è contemplato nell’offerta internet di Tre e quindi vi ritroverete con un inevitabile qualche sorpresa, e un addebito sulla vostra scheda.
In molti altri casi, sono siti di news come Repubblica, a togliervi 18 centesimi, e anche quanto questi dovrebbero consentire di vedere la homepage senza pagare, nella realtà non lo fanno, e i soldi vi vengono addebitati lo stesso
In alcuni casei delle persone si sono visto addebitare 45 centesimi di euro, dopo aver letto due articoli, contro i 18 centesimi previsti.
Ecco svelato l'arcano.
Ma il rimedio ? Ecco le soluzioni possibili
Un ulteriore soluzione consiste nell'installare la APP Set DNS dallo store di Google, e settare come DNS prioritari, quelli di Google (i famosi 8.8.8.8) o quelli di OpenDNS.
Ho provato personalmente Set DNS, e Adaway, e vi posso assicurare che funzionano entrambi anche su telefoni non proprio nuovissimi (Galaxy S2).
pippo potamo mi piace 2633 giorni fa
Per anni la gente si era lamentata di Mywot - delle sue valutazioni ridicole e del modo in cui venivano gestiti i dati personali, ma ora ne abbiamo la certezza
Uno tra i più criticati Add-on per Browser Web è stato beccato a raccogliere e VENDERE i dati utente, di coloro che lo hanno installato.
Malgrado la loro privacy policy asserisca che NON raccolgono informazioni sugli utenti e/o sui siti visitati, a seguito di un indagine della TV tedesca, è emerso che tracciano e VENDONO nientemeno che i seguenti parametri:
indirizzo di posta elettronica,
piani di viaggio,
le malattie,
preferenze sessuali,
consumo di droga,
informazioni aziendali riservate,
e non ultimo, le indagini di polizia in corso.
Tra i primi ad accorgersene sono stati i programmatori di Mozilla, di cui potete trovare qui le opinioni.
Immediatamente tanto Chrome che Mozilla, hanno bloccato o rimosso l'add-on dalle proprie bacheche, ed ora a detta degli amministratori di Mywot (sempre molto scrupolosi nel nascondersi così come i loro moderatori) sono state apportate alcune fantomatiche migliorie che prevengono la Privacy.
L'estensione per Chrome è ricomparsa (con molti dubbi da parte degli utenti), ma quella per Mozilla è tutt'ora BANNATA.
Conclusioni
Si consiglia di RIMUOVERE o DISINSTALLARE l'estensione di MyWOT da qualsiasi browser.
MyWOT ha anche un app mobile che non è di certo immune da questa raccolta dati NON AUTORIZZATA.
Inoltre sorge spontaneo un dubbio: avranno pagato le tasse sulla vendita di questi dati personali ?
The addon is spyware and sells your privat data! Can be traced back to individual persons!
Chi non condivide è complice !
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