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Risultati per "ram"

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  • Pensiero del giorno

    laibach 4997 giorni fa

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    Grazie al Patto d'amicizia diventato legge nel 2008, l'Italia pagherà alla Libia 5 miliardi di dollari, per il risarcimento danni della  colonizzazione!

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  • Comperare in Cina, si o no ?

    Gustavo 2713 giorni fa

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    Sono italiano ma lavoro con la Cina, per la precisione con Hong Kong, dove vado spesso per lavoro. Conosco il Paese, e il mercato della vendita online, visto che è anche il mio hobby. Spero quindi di poter essere utile a chi ha dei dubbi su questo argomento.

    Lo scopo di questa guida non è quello di pubblicizzare me stesso, ma Voglio provare ad essere d'aiuto, per chi ha troppi dubbi e anche per chi ne ha fin troppo pochi.


    La Cina

    Un paese di oltre un miliardo di persone, in cui quasi tutti  la metà lavorano. Un paese immenso, il terzo stato più grande del Pianeta, ma sicuramente il più popolato. Gli Stati Uniti d'America sono più grandi (di pochi kmq ma lo sono) della Cina, eppure sono popolati solo da un quinto degli abitanti di questo Paese che mi ospita.

    Perché i prodotti cinesi costano così poco?

    I soliti ignoranti solitamente dicono che è perché qui la gente viene sfruttata, i bambini fatti lavorare per 15 ore al giorno in cambio di una ciotola di riso, etc. ma la realtà è differente


    I prodotti cinesi costano poco perché TUTTO in Cina costa poco. Se pensate che un operaio cinese, che guadagna 150 Euro al mese di stipendio, sia sfruttato, faccia la fame e venga fustigato, allora dovete sapere che questo operaio paga di affitto 30 Euro (e molto spesso non lo paga perché l'azienda gli offre il posto dove vivere), fa la spesa con altri 30 Euro e il mezzo pubblico per recarsi al lavoro lo paga 10 centesimi di Euro. Alla fine del mese l'operaio non solo avrà fatto una vita normale con uno stipendio da 150 Euro, ma avrà anche avuto la possibilità di mettere via dei soldi.

    Ecco perché i prodotti cinesi costano così poco, perché tutto, dalle materie prime alle ore lavorative, dai trasporti alle infrastrutture per le aziende, costano poco.

    Perfino il conto bancario. Quanto pagate voi all'anno per la tenuta del conto bancario? In Cina, per legge dello Stato, le banche non possono richiedere denaro per apertura, gestione e chiusura dei conti bancari, quindi il conto in banca è gratis.

    Hong Kong

    Hong Kong merita un discorso a parte. E' parte della Cina ma, fino al 2047 godrà di uno statuto speciale che di fatto la mantiene autonoma quasi come quando era colonia inglese. (Una specie di zona franca)

    Hong Kong è paradiso fiscale. Non ci sono tasse doganali ne in entrata ne in uscita (a parte per petrolio, tabacco e alcolici), non ci sono tasse sulle rendite e le tasse sui profitti sono del 17,5%, una miseria rispetto alla media occidentale del 35/40%.

    Hong Kong non ha più fabbriche, o quasi, da anni ormai. Quindi, quando qualcuno vi dice che compra a Hong Kong, è falso è un prodotto fatto in CINA!

    Comprare dagli utenti eBay in Cina e Hong Kong

    I dubbi principali relativi all'acquisto su eBay di oggetti, perlopiù tecnologici, dalla Cina o da Hong Kong sono due:

    1. se mi fregano?
    2. la dogana in Italia?

    Prima di approfondire queste due tematiche, vorrei chiarire un concetto.

    Quando qualcuno vi dice che vi vende qualcosa da Hong Kong, ricordate quanto poco sopra? Semplicemente NON CREDETECI !

    Nessuno, o quasi, fa questo da Hong Kong. Sono tutti in Cina. Perlopiù in città del sud, come Shenzhen, che confina con Hong Kong. Ma è decisamente improbabile che siano a Hong Kong. Questo semplicemente perché Hong Kong, in tutto, costa il triplo della confinante Shenzhen.

    Certo, gli oggetti che vi saranno inviati partiranno da Hong Kong, ma questo non significa che:

    • tali oggetti provengano da Hong Kong, solitamente sono portati lì dalla Cina, spesso in modo illegale;
    • tali oggetti siano garantiti da aziende di Hong Kong, nella maggiorparte dei casi (tutti direi) sono aziende cinesi;
    • chi invia l'oggetto sia un venditore di Hong Kong, quasi sicuramente è cinese;
    • chi invia l'oggetto è chi ve lo ha venduto, quasi mai è così.

    Quest'ultimo punto merita di essere speigato meglio, lo farò più avanti.

    Ora voglio approfondire i due punti elencati precedentemente.

    Se mi fregano?

    Personalmente credo che le possibili fregature siano relativamente basse, e vi spiego perché.

    Forse la maggiorparte delle persone che mi leggono sono acquirenti e non venditori. Avete quindi usato, magari molto, eBay e PayPal per comprare ma non per vendere.

    Non avete idea di quanti e quali controlli queste due aziende (che poi sono una sola) facciano sui venditori.

    Se usate un conto PayPal per vendere, incassati i primi pagamenti cominceranno a chiedervi prima di tutto di mandare via fax documenti personali, certificati di residenza ecc. Quando raggiungerete cifre maggiori, vi chiederanno ulteriori documenti, sempre più complessi.

    PayPal può arrivare a chiedervi di prendere visione delle fatture dei vostri fornitori e, magari, mentre lo fa vi tiene un conto bloccato per una settimana o anche più. Qualcuno (io sono fra quelli) potrebbe pensare che è lesivo per la privacy. Ma certamente è una garanzia di sicurezza nei confronti degli acquirenti.

    Ne consegue che un venditore che ha raggiunto, mettiamo, i 100 o 200 feedback accettando pagamenti con PayPal, ha passato una serie di controlli di sicurezza decisamente fitta e quindi può essere considerato attendibile.

    Ma oltre a questo, c'è da considerare un secondo fattore. Avete idea di quanto sia difficile e costoso fare vendite fino a quando non si sono raggiunti i 100 o 200 feedback? Soprattutto per un venditore internazionale.

    Il sistema di feedback, unito ai controlli che fanno eBay e PayPal, è uno strumento potentissimo.

    Di fatto anche un venditore internazionale, se gli va bene, non ha più di una settimana o 10 giorni di tempo per fregare la gente. Dopodiché inizieranno a partire i feedback negativi e i controlli di eBay e PayPal e questo venditore avrà chiuso.

    Ne consegue che, in una settimana, si possono fare molte vendite, e quindi molti soldi, solo se si ha una cospicua dote di feedback positivi alle spalle. Ma se si è lavorato magari un anno per costruire 1.000 o 2.000 feedback, vale la pena di buttare tutto per cercare di fregare 2 o 300 persone? Secondo me no.

    Ecco perché penso che il concetto sia: un venditore, di qualunque parte del mondo, che ha raggiunto un buon numero di feedback (qualche centinaio) non è uno che ti rifila una fregatura, quindi penso di poter dire che ci si può fidare.

    Il primo dubbio, a mio parere, è da considerare come troppa paura di mettere il naso fuori di casa.

    Esiste però il secondo problema.

    La dogana

    Chi compra dalla Cina o da Hong Kong, lo fa per risparmiare, molto spesso per risparmiare davvero tanto. Fino al 50%. Solitamente un 30%.

    E' chiaro che se, quando arriva il prodotto in Italia, bisogna pagare i dazi doganali e l'IVA, se ne può partite un 25%, che rende il risparmio inutile.

    Parliamoci chiaro. Non pagare le tasse di importazione significa eludere il fisco.

    Va da se che l'Italia è il paese dei furbi. Non a caso io mi diverto a far notare ai cinesi che loro hanno inventato la pasta (i noodles), ma noi siamo diventati famosi per gli spaghetti :-)

    Ecco quindi che nessuno si scandalizza all'idea di comprare qualcosa senza pagare l'IVA o qualche altro balzello. D'altronde il nostro è il Paese dove il primo a non pagare le tasse è... lascio a voi qualsiasi conclusione.

    Quando si compra dalla Cina (ormai non aggiungo anche Hong Kong, tanto credo abbiate capito che sono la stessa cosa) il rischio dogana c'è sempre. In alcuni casi è maggiore, in altri è minore.

    Piccoli pacchetti, contenenti ad esempio un lettore MP3, hano un'altissima probabilità di passare inosservati.

    Un televisore al plasma da 60 pollici che vi arriva con un valore dichiarato di 30 dollari... diciamo che fanno bene a mettervi in galera, se non altro perché avete voluto essere davvero troppo furbi ;-)

    Come vengono spediti i pacchetti dalla Cina

    Solitamente le spedizioni viaggiano con le poste di Hong Kong. Più che altro perché costano un poco meno. E poi perché in Cina si paga l'IVA del 17%, a Hong Kong no.

    Quindi i prodotti vi sono venduti da utenti eBay cinesi, che lavorano dal computer in Cina, ma spediti da magazzini di Hong Kong, che quasi mai sono dello stesso utente che ha fatto la vendita.

    Ma questo non avviene solo in Cina. Negli Stati Uniti si stima che il 50% del business online avvenga in questo modo. E' legale, è regolare e anche sicuro, oltre che conveniente.

    I pacchi viaggiano solitamente in modo anonimo, con una semplice etichetta d'indirizzo, spesso scritta a mano. Nella maggiorparte dei casi, solo il vostro indirizzo sarà scritto in caratteri occidentali, tutto il resto in cinese.

    Questo purtroppo è il primo problema. Un pacco con tutte le scritte in cinese, indirizzato a un italiano, si nota di più che un pacco scritto in caratteri occidentali.

    Solo in alcuni casi si può avere una spedizione che da meno nell'occhio, ovvero fatta da un occidentale, ma come detto non voglio parlare di questo perché non voglio usare questa guida per fare pubblicità al mio lavoro o a quello di altre aziende.

    La cosa più importante del pacco che vi arriva (oltre al contenuto) è una piccola etichetta adesiva verde, che si chiama modulo CN22. Questa etichetta è la dichiarazione doganale. Le caratteristiche salienti di questa etichetta, oltre alle altre informazioni che riporta, sono la tipologia di spedizione e il valore.

    I prodotti dalla Cina sono sempre spediti come REGALO (GIFT). Quindi un pacco da questo paese vi verrà inviato come regalo. I regali non prevedono pratiche doganali e non devono essere accompagnati da fattura.

    Attenzione! La responsabilità di dichiarare l'oggetto come regalo è del mittente. Quindi se qualcuno vi contesta il fatto che non crede sia un regalo, non è con voi che deve parlare ma con il mittente. Questo è scritto chiaramente sul modulo doganale.

    L'altra cosa importante è il valore. Vi sono convenzioni internazionali che prevedono che un valore dichiarato sotto i 50$ non paghi dazi d'importazione. Non mi risulta che in Italia sia sempre rispettata questa convenzione. Qualche volta per ignoranza dei funzionari che la dovrebbero applicare, la maggiorparte delle volte per ignoranza dei destinatari che non lo sanno e quindi non fanno valere le proprie ragioni.

    La cosa importante è che, se qualcuno contesta la possibilità che abbiate effettivamente ricevuto un regalo, voi potete con fermezza sostenere che si tratta di un regalo, magari accennando a un amico o amica conosciuti su Internet a cui voi a vostra volta avete mandato un regalo tempo prima, per esempio, e che le eventuali contestazioni vanno riportate a chi ha spedito.

    L'altra cosa importante da considerare è che più e grande l'oggetto che ricevete e più da nell'occhio, questo è chiaro.

    Un piccolo discorso va fatto per le spedizioni assicurate. Proprio per non pagare le tasse, non va acquistata merce con spedizione in assicurata che valga più di 50$, perché l'assicurazione è sul valore dichiarato e se si dichiara 100$ di valore, per avere la copertura assicurativa, allora è ovvio che ci si troverà con maggiori potenzialità di pagare le tasse, anche se la spedizione come regalo non dovrebbe esserne soggetta.

    Mai farsi spedire qualcosa a un indirizzo d'uffiicio, negozio ecc. Verrebbe interpretata come campionatura o come prodotto commerciale che si cerca di far passare extra dogana, quindi paga anche la multa oltre ai dazi.

    Le spedizioni con corriere

    Sono le più sicure, ma convengono poco.

    Il problema non è di costi, ci sono modalità di spedizione con corriere che non garantiscono la consegna i due giorni ma che costano decisamente poco.

    Il fatto è che i principali corrieri, come DHL, TNT, UPS ecc, operano i servizi di importazione adottando un sistema particolare di esenzione dai controlli.

    In pratica queste società non fanno passare la merce dagli uffici doganali ma fanno loro stesse da doganieri. Ovvero, per ogni spedizione che hanno in ingresso, sono loro a calcolare e far pagare ai clienti le tasse, girando poi il ricavato allo Stato.

    Proprio per poter mantenere questa condizione di beneficio, che permette loro di garantire servizi nei tempi contrattuali, cosa che non sarebbe possibile se ti trovi un doganiere che si è svegliato con la luna di traverso, queste compagnie non sono molto propense a supportare felicemente il transito di merce dalla Cina all'occidente in modo quantomeno dubbio.

    E' quindi preferibile aspettare venti giorni una spedizione di tipo pacchetto via aerea, piuttosto che avere la quasi certezza di costi aggiuntivi quando il corriere si presenterà per la consegna.

    I costi di spedizione

    Spedire dall'oriente costa carissimo!

    In Cina osta meno mangiare un'aragosta da 2Kg che spedire qualsiasi cosa che persi 2 Kg in Italia.

    Vi faccio degli esempi. L'ecquivalente del nostro pacco celere, qui in Cina si chiama EMS. Lo trovate qui: https://www.ems.com.cn/ems/English/index.jsp

    Ecco i prezzi per l'Italia:

    Meno di 500 grammi: 22 Euro
    Otre i 500 grammi, primi 500 grammi 28 Euro, ogni 500 grammi in più 7,5 Euro.
    Assicurazione il 2,5% del valore dichiarato.

    Un pacco normale, invece, ovvero l'ecquivalente del pacco ordinario, costa 2,5 Euro ogni 100 grammi. A cui vanno aggiunti 2 Euro di registrazione e il 2% per l'assicurazione.

    Quando quindi vi viene da pensare che le spedizioni dalla Cina facciano ricarichi sulle spese, ricredetevi. Costa davvero caro. Il concetto è che chi spedisce in giro per il mondo sta facendo guadagni, e quindi non è giusto che paghi poco. La maggiorparte dei venditori ha convenzioni e sconti, come anche noi possiamo avere in Italia con le poste, se facciamo tante spedizioni, ma spedire via aerea costa caro.

    Capita spesso, quasi sempre, che la spedizione costì più dell'oggetto acquistato. Tutti e due messi insieme, però, meno dello stesso oggetto comprato in Italia.

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    I falsi

    Scarpe false, orologi falsi, borse false.

    Non c'è dubbio che questi prodotti attraggano il cliente occidentale. La Cina è un mercato fiorente per queste cose. Un Rolex fatto benissimo può costare 20 Euro. Una borsa di Gucci perfetta anche solo 15 Euro.

    NON FATELO!!!

    Oltre che illegale è immorale. Ma su questo abbiamo detto che gli italiani, a parte la domenica mattina in quel quarto d'ora dell'Angelus, sono disposti a chiudere un paio d'occhi su tutto (o quasi, diciamo tutto tranne la Mamma).

    Non è la stessa cosa per lo Stato. Infatti importare un oggetto contraffatto non comporta solo la multa per i dazi, l'IVA o cose simili. E' un reato penale.

    Nella maggiorparte dei casi non se ne accorge nessuno ma quella volta che lo sf...ortunato di turno siete voi, si spende molto più del valore di un orologio o di una borsa in avvocati penalisti (che sono cari) e in notti insonni pensando che sarete processati, davanti a un giudice, in un tribunale vero, come tutti i criminali, ovvero come chi commette un crimine, cosa che in effetti avete fatto. Non pensate di dire che non lo sapevate... la legge non ammette ignoranza!

    Quindi, comprare prodotti elettronici a buon prezzo: SI ... comprare firme contraffatte: NO!

    I prezzi

    Occhio ai prezzi!

    Troppo bassi, ovvero tanto bassi da non sembrare veri... non sono veri!

    I falsi in Cina non sono solo borse od orologi.

    Ne sa qualcosa per esempio la Sandisk, uno dei più grandi produttori al mondo di memorie per macchine fotografiche digitali. Le memorie della Sandisk, proprio perché le più famose, sono le più contraffatte.

    Vi chiedete come si fa a contraffare una memoria?  Semplice, si prendono gli scarti di fabbrica, che non hanno passato i controlli di qualità e andrebbero mandati al macero, si confezionano con finte scatole e finte etichette, e si vendono a 1/3 del prezzo dell'originale.

    Il prodotto in questo caso è perfetto, uguale all'originale. Di fatto è l'originale. L'unico problema è che in caso di guasto, contattando il centro assistenza della casa dal marchio famoso, il vostro prodotto non sarà riconosciuto come fabbricato da loro e quindi non supportato.

    Conclusioni

    In conclusione io penso che l'acquisto dalla Cina sia al 98% sicuro, a patto di non essere sf...ortunati e di rispettare alcune regole:

    • Comprare da utenti eBay che abbiano già ottenuto la fiducia di altri acquirenti; è brutto da dire ma, se l'esperienza la fa qualcun'altro prima è meglio, anche se questo va un po' a scapito della nascita di nuovi venditori... se sono seri, onesti e sanno fare il mestiere, ci riusciranno di sicuro.
    • Pagare solo con strumenti sicuri, come il bonifico bancario, la carta di credito ecc. PayPal è uno strumento sicuro, anche troppo a volte.
    • Interagire con il venditore, prima dell'acquisto, dopo l'acquisto prima del pagamento e, infine, dopo la ricezione del prodotto (con il feedback lasciato il prima possibile).
    • Fare attenzione a quello che si compra.

    Quindi la mia pesonale risposta è:

    Comprare dalla Cina? SI, grazie.

    Se volete tracciare un pacco EMS dalla Cina usate questo link
    Una volta in Italia utilizzate questo link del sito delle poste per ulteriori verifiche

     

     Aggiornato 02/11/14

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 2997 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • Immanuel Casto - Killer Star

    monica 4589 giorni fa

    Avetrana, Amanda Knox, Sarah Scazzi, la Franzoni e Pacciani, omaggiando Vogue di Madonna... Killer Star, pezzo pensato facendo leva sull’ossessione tutta italiana dei casi di cronaca nera...

  • Truffa tramite SMS da Carta Si - CartaSid

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    Da qualche tempo sui cellulari degli  italiani sta arrivando il seguente messaggio truffa:

    —— SMS ——
    Da: CartaSi
    Ricevuto: XX xxx 2012 08:15
    Oggetto: Gentile cliente,

    Gentile cliente, la sua carta di credito
    e stata bloccata. Siete pregati di
    accedere al sito www.cartasid.com , per
    seguire la procedura di sblocco.

    Si tratta di una nuova forma di truffa informatica, il cosiddetto phishing, ma questa volta la novità è che il messaggio arriva via SMS. Dalla Banca Nazionale Slovacca nei giorni scorsi era già stato lanciato un allarme simile.

    La tecnica usata dai truffatori viene chiamata in inglese col termine mishing, contrazione di mobile phishing (pescare, ovvero truffare ingenui o distratti che abboccano). In pratica il mishing consiste nell’invio di SMS direttamente sui cellulari dei clienti delle banche, con un messaggio del tutto simile a quelli normalmente inviati dalle banche o dai gestori dellle carte di credito. Andando sul sito indicato, quasi del tutto corrispondente a quello “vero”, i truffatori chiederanno di compilare i dati della carta per poi procedere a prosciugare il credito residuo con operazioni illecite.

    Il dominio cartasid.com, è stato registrato  da una società  inesistente.

    IL consiglio è sempre di prestare massima attenzione verso tutti i messaggi che si ricevono, via e-mail, SMS, social network ecc. e di NON compilare mai richieste di questo tipo.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Il nuovo articolo 18

    Utente sconosciuto 4426 giorni fa

    Il DDL appena varato, approvato "salvo intese" (ovvero passibile di modifiche prima di iniziare l'iter parlamentare), introduce il licenziamento per motivi economici. Qualora il giudice dovesse ritenere il provvedimento dell'azienda illegittimo il lavoratore non potrà essere reintegrato in azienda ma riceverà un indennizzo di 15-27 mensilità tenendo conto dell'ultima retribuzione. Il governo si è impegnato a prestare particolare attenzione per evitare abusi da parte delle imprese.

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    Diviene possibile anche il licenziamento per motivi disciplinari, se un giudice stabilisce che l'azione è illegittima, in questo caso è prevista la possibilità di reintegro o una indennità tra 15 e 27 mensilità in base all'anzianità.


    In caso di licenziamenti discriminatori resta il diritto al reintegro per tutti, a prescindere che l'imprese abbia più o meno di 15 dipendenti.

    Questo particolare è importante al pari dei due casi di licenziamento sopracitati, perchè l'articolo 18 in vigore fino ad oggi, varato nello Statuto dei Lavoratori del 1970, prevedeva il diritto di reintegro solo per le imprese com più di 15 dipendenti.


    Il costo sostenuto dal datore di lavoro in caso di vittoria del lavoratore sarà svincolato dalla durata del procedimento e dalle inefficienze del sistema giudiziario.

    Per evitare processi lunghi è prevista l'introduzione di un rito procedurale abbreviato per le controversie in materia di licenziamenti, che ridurrà ulteriormente i costi indiretti del licenziamento.



    Le modifiche apportate a questa parte dell'articolo 18 possono, dunque, essere interpretate con neutralità e, in linea di massima, essere condivise da tutte le parti sociali. Non si accontenta nessuno per non scontentare tutti, questo è il principio ed è rispettato dall'introduzione di due casi d'uscita e di un più generale principio di diritto d'entrata.

     

    In uno Stato dotato di sistema legislativo e giuridico funzionante, questo DDL renderebbe il mercato del lavoro più flessibile di quello attuale, ma nel nostro caso c'è da fare i conti con la lentezza del sistema giuridico e dei processi. Insieme con la responsabilità civile per i magistrati, questo DDL doterebbe i lavoratori di garanzie sufficienti ad un più snello mercato del lavoro.

  • Tribute to Schettino

    laibach 4492 giorni fa

    Porta in alto la mano
    segui il tuo capitano,
    scappo con il pattino
    sono capitan Schettino..
    un passo avanti ondeggiando un passo in dietro affondando...
    mica faccio er bagnino, sono capitan Schettino!"

    ********

     

    Non sono fuggito, sono caduto nella scialuppa!”

     

    ********

  • Acquistare Repliche NON รจ reato

    Raul Bove 3337 giorni fa nel gruppo Passioni e orologi

    Chi acquista su internet della merce contraffatta (per esempio, un bene che riporta un marchio falso, ma di fattezze identiche a un altro più noto, come potrebbe essere un finto Rolex) rischia soltanto una sanzione amministrativa (quella prevista daldecreto legge n. 35 del 14 marzo 2005) e non una condanna penale.
    In particolare una recente e importante sentenza della Cassazione (sentenza n. 22225/12) ha escluso si possa parlare, in questi casi, del reato di ricettazione o di "acquisto di cosa di sospetta provenienza".

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    La Corte ha così scagionato l'acquirente di alcuni orologi falsi provenienti dalla in Cina e bloccati, in un momento successivo, alla dogana.

    Tale comportamento è considerato illecito penale da una direttiva della Comunità Europea (direttiva n. 2004/48/CE), che non è stata, ancora per il momento, recepita nel nostro ordinamento.

    Il che significa che tutt'al più l'Italia potrà essere condannata per inadempienza agli obblighi comunitari, ma il cittadino che acquisti falsi su internet non rischia di macchiarsi la fedina penale.

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    In ogni caso, l'incauto acquirente dovrà sempre sperare che i prodotti non vengano bloccati alla dogana, altrimenti rischierà in ogni caso una confisca.

  • Crop Circles, questi sconosciuti

    laibach 5102 giorni fa

     I cerchi nel grano, come tutti già sanno grazie a Giacobbo, sono disegni creati su i campi di cereali, di grano o altre coltivazioni simili, in cui le piante appaiono schiacciate in modo uniforme, formando varie figure geometriche, anche complicate (definite "pittogrammi") ben visibili dall'alto.
    A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato oggetto d'indagine per determinare la genesi di queste figure. Principalmente due, sono le ipotesi formulate per spiegare la creazione di tali figure:

    1) quella naturale (ovvero che si tratti di figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica)
    2) quella paranormale o ufologica.

    Col passare degli anni, dai primi pochi cerchi nelle campagne inglesi, il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo, anche in Italia. Ad oggi, migliaia di campi di grano hanno ospitato cerchi e figure sempre più complesse.

     

    Voi che ne pensate: si tratta di una burla, o di notte vengono realmente a trovarci gli alieni e non hanno niente di meglio da fare che sbizzarirsi sui campi di grano???

    Parliamone sul nostro social network

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